Ogni essere umano è stato programmato per conoscere tale natura divina poiché essa è creatrice intelligente del nostro biosistema. Fino a che non ci uniremo coscientemente a tale natura la nostra fame più profonda non sarà soddisfatta. I saggi chiamano questa maniera di nutrirsi come l’accesso al cibo degli dei.

"Nella luce, come nel nulla cosmico, ci si perde e ci si ritrova. La luce è tutto come irradiazione che trascorre tra diversi gradi d’intensità (lux) dall’accecamento fin quasi allo spegnimento."Francescode Bartolomeis

Nutrirsi di luce è in definitiva come premere un interruttore interno per accedere ad una fonte di nutrimento che già esiste in ciascuno di noi e che il corpo produce in abbondanza quando si vive in maniera più consapevole e spirituale. Da questo punto di vista, si può considerare il corpo come un biocomputer e la mente come un programma di software.

Giò Bonardi    Ilenio Celoria    Piero Ferroglia      Michelle Hold      Bärbel Ricklefs-Bahr    Teresio Polastro     

Petra Probst   Roberto Pissimiglia       Flavio Tiberti     Bona Tolotti    Alessandro Patrone     Daniela Vignati     

 testi di Francesco di Bartolomeis e Piergiorgio Panelli 

Ecomuseo della Pietra da Cantoni Cellamonte     20-21 giugno - 20 luglio 2015

Moleto 5, 6 settembre 2015

articolo in Atribune